In arrivo il decreto legislativo che recepirà la Direttiva comunitaria 2019/1937 nel nostro ordinamento, e che prevede, in materia di Whistleblowing, l’estensione della sua applicazione nel settore privato e comprenderà anche le segnalazioni esterne e indirizzate all’Anac. Ad oggi, infatti, la tutela del whistleblower nel privato riguarda solo i lavoratori e collaboratori degli enti che hanno adottato il modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001 e s.m.i.
Il whistleblower potrà segnalare, pur essendo esterno, qualora:
- non sia previsto un canale di segnalazione interno dell’ente;
- il canale non sia conforme alla disciplina di tutela di riservatezza;
- nel caso in cui non abbia avuto esito la segnalazione interna;
- se il segnalante ha fondato motivo di temere una ritorsione.
Gli strumenti per le segnalazioni prevedono:
- una piattaforma informatica messa a disposizione dall’Autorità anticorruzione;
- segnalazioni in forma scritta o orale (attraverso linee telefoniche e altri sistemi di messaggistica vocale);
- o in alternativa, sarà possibile richiedere un incontro in presenza fissato in un tempo ragionevole.